Quest’anno avevo preso maledettamente sul serio la Cthulhu Dark Italia Jam 2023. Nella mia testa, c’era sicuramente ancora la possibilità di scrivere un mistero a quattro mani, dopo l’esperienza positiva dei due anni precedenti. Diciamo pure che scrivere un mistero per Cthulhu Dark non è semplicissimo, e avere qualcun altro con cui farlo è un invito abbastanza forte all’impegno e alla costanza per mettersi a scrivere e per farlo in tempo.

Fin da quando avevo mandato Creare buoni Investigatori alla Biblioteca Braidense di Milano, per il deposito legale obbligatorio previsto dalla legge, mi aveva incuriosito il nome della via nella quale la biblioteca ha sede: via dei Fiori Oscuri. È un bel nome, a tratti poetico a tratti oscuro (be’, sì è nel nome!).

Proprio incuriosito dal nome, nel marzo del 2023 finii per cercare su internet un articolo che spiegava l’origine del nome della via e trovai diverse versioni della storia. Inutile dirvi che la mia preferita è la “leggenda” che parla del fatto che via dei Fiori Oscuri si contrapponesse a via dei Fiori Chiari, in quanto l’una era la via delle prostitute e l’altra delle collegiali.

Subito mandai l’articolo al mio amico Ivan, che abita a Milano, dicendogli: «Io dico che su questa cosa bisognerebbe scrivere un mistero per Cthulhu Dark». La mia proposta di scriverne insieme un mistero per la Cthulhu Dark Italia Jam 2023 è nata lì.

Vedendo che i mesi passavano e di progressi non ne facevamo, ci accordammo per fare un bel giro nel quartiere di Brera a novembre, per la precisione il giorno dopo la Total Party Kon 2023. Lì girammo per le strade, prendemmo via dei Fiori Chiari, poi via dei Fiori Oscuri, girammo attorno all’Accademia di Brera e poi entrammo nel cortile; vedemmo persino l’ingresso della Biblioteca Braidense, in via dei Fiori Oscuri (ammetto che mi aspettavo qualcosa di molto più solenne). Fu una specie di “discesa nell’abisso” di spunti sensoriali, che poi abbiamo utilizzato nella scrittura del mistero.

Su alcune cose avevo già riflettuto nel corso dei mesi: bisognava ribaltare la prospettiva luce-tenebra, rendendo la prima negativa e la seconda positiva, e bisognava ribaltare la gerarchia sociale, connotando le prostitute positivamente e le collegiali negativamente. Le protagoniste avrebbero dovuto essere le discriminate prostitute, povere, e non le privilegiate collegiali, ricche.

Il resto è nato per caso quando, visitando la Chiesa di San Marco, trovammo un bambino mummificato (o una cosa del genere; ammetto di non ricordare bene) e, subito, nella mia mente scattò qualcosa: donne, bambini, inquietudine… il mistero avrebbe facilmente parlando di maternità e di “orrore femminile” (avevo già, in parte, accennato a questa storia in questa discussione).

Quando proposi questa idea a Ivan lui ne fu entusiasta, e quello che potete leggere e giocare oggi non è nient’altro che il risultato dei nostri sforzi creativi. Speriamo davvero che vi piaccia.