Ravenloft Dark

Io sono L’Antico, Io sono La Terra. Le mie origini si perdono nell’oscurità del passato. Io ero buono e onesto. Io cavalcavo attraverso la terra come l’ira di un dio onesto. Ma gli anni di guerra e di morte consumarono il mio cuore come il vento che consuma la roccia e la trasforma in sabbia.

Tutta la bontà scivolò via dalla mia vita; vidi la mia giovinezza e la mia forza svanire e tutti quelli che avevo lasciato erano morti. Il mio esercito si insediò nella valle di Barovia e prese il comando della gente in nome di un dio onesto, ma senza la grazia e la giustizia di un dio.

Queste sono le parole di Strahd von Zarovich nell’introduzione dell’ambientazione di Ravenloft, pubblicata per la prima volta dalla TSR nel 1983 come modulo I6 per la prima edizione di Advanced Dungeons & Dragons, ideato e scritto da Tracy e Laura Hickman.

Il sistema di gioco è un hack di Cthulhu Dark (Graham Walmsley, 2010-2017). I personaggi si creano in cinque minuti: in gioco si usa una semplice scheda e una manciata di dadi a sei facce. Il sistema non prevede il fallimento, a meno che non sia interessante per la storia; i personaggi, però, sono costantemente sul filo del rasoio: accumulano tensione e, alla fine, rischiano di lasciare l’avventura preda delle proprie ferite, della propria follia o della propria degenerazione morale.

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