🇮🇹 Permafrost Jam - Inverno 2022

Ed eccomi che, come già fatto in passato per Un ultimo bacio alla mia ragazza morta, anche questa volta mi trovo a lavorare per la Permafrost Jam, in questo caso per la Permafrost Jam - Inverno 2022.

In realtà, la scelta di tornare proprio su The Hangman Saga è stata quasi casuale. Anzi, forse casuale non è il termine corretto: sarebbe meglio dire che è stata una scelta forzata. Già, perché ho avuto l’occasione di andare a trovare il mio amico Iacopo Frigerio per il suo compleanno (in quella che alcuni burloni potrebbero chiamare una “IapoCon 2022”) e potevo portare solo giochi da quattro giocatori.

I più attenti tra di voi avranno già notato che qualcosa non torna, perché The Hangman Saga è un gioco per tre, e non per quattro, giocatori. Il punto è proprio questo: l’unico gioco che tiene quattro giocatori tra quelli che ho attualmente in playtest è Tirnath-en-Êl Annûn ma, in questo caso, non era papabile per varie ragioni. Allora, quasi per scherzo, avevo detto a Greta che avrei potuto portare una versione sperimentale di The Hangman Saga per quattro giocatori.

Infatti, avevo cominciato a pensarci da un po’ di tempo: una partita a The Hangman Saga con i giocatori del Valore e la Tracotanza fissi, e con due Impiccati a fronteggiarsi a due lati opposti del tavolo. Ogni Impiccato avrebbe creato un personaggio impiccato con la consueta storia in cinque atti, per un totale di due storie, dieci atti e due finali diversi.

Inoltre, avevo intenzione di provare due regole che mi fluttuavano nella testa da diverso tempo. La prima prevedeva di inserire come runa dell’atto non quella relativa al frammento di memoria scelto all’inizio dello stesso, ma quella sorteggiata durante la risoluzione del conflitto. In questo modo si poteva sanare una specie di dissonanza cognitiva tra l’indicare la runa dell’inizio dell’atto e sotto di essa il tema che si era aggiudicato il predominio sulla risoluzione del conflitto. La contraddizione si sarebbe sanata, indicando semplicemente la runa della risoluzione del conflitto e, sotto di essa, il giocatore col predominio sulla risoluzione di quel conflitto.

Alla partita hanno partecipato, a parte me, Greta Bellagamba, Iacopo Frigerio e Luca Maiorani (di questi, l’unico che non aveva mai provato il gioco). Per motivi di tempo, siamo riusciti a giocare solo quattro atti a testa, prima di passare al finale. Una cosa che abbiamo notato è che, con questa modifica alle regole, non era più possibile inserire nuovamente nel sacchetto la runa sorteggiata per la risoluzione del conflitto, altrimenti questa avrebbe potuto essere sorteggiata una seconda (e una terza, e una quarta e, persino, una quinta) volta, e questo avrebbe dato dei grossi problemi durante il finale, dove ogni giocatore può avere la “proprietà” di una runa presa una sola volta. Tuttavia, la partita ha dimostrato che della runa “assente”, lasciata fuori dal sacchetto, appoggiata sopra il foglietto con sopra scritto il frammento di memoria dell’atto, non si sentiva così tanto la mancanza.

Un’altra regola che stavo tentando di sistemare, e che abbiamo sperimentato al volo, era il non considerare più i frammenti di memoria relativi alle rune da reincorporare nella narrazione del finale. Infatti, questo passaggio ha sempre avuto qualcosa di inelegante: mettersi a frugare nel pozzo di Urd per cercare le tre rune sorteggiate dai giocatori per permettere di consultare i relativi frammenti di memoria era qualcosa che faceva perdere tempo, sembrava inutilmente complicato ed era anche poco pratico. Abbiamo ritenuto che il gioco offrisse già abbastanza spunti (ogni runa ha la bellezza di sette significati che è possibile reintrodurre nella narrazione del finale) e che non fosse necessario aggiungere ulteriori spunti (i frammenti di memoria, già pescati o meno, relativi a quella runa).

Il gioco, in definitiva, sembra stare in piedi anche con queste modifiche, e giocando con quattro giocatori e, quindi, con due Impiccati. Inutile dire che la sessione si allunga. Inutile dire che il ruolo dell’Impiccato, durante gli atti dell’altro Impiccato, attualmente è particolarmente vuoto. Durante la nostra sessione, abbiamo stabilito che i giocatori dei temi potessero assegnare dei personaggi secondari all’altro Impiccato, ma spesso le scene sono già abbastanza affollate anche senza ricorrere al quarto giocatore. Una proposta di integrazione potrebbe essere quella di richiedere all’altro Impiccato di contribuire con dettagli e narrazioni di colore, sul modello di quello che fanno gli Osservatori di Lovecraftesque. Una cosa che andrà playtestata ulteriormente.

E arriviamo qui al punto dolente, perché non ho avuto il tempo e la diligenza necessari per provvedere a riscrivere il regolamento con le modifiche alle regole:

• intervenute fin qui;
• relative alla runa della risoluzione dell’atto;
• relative alla rimozione dell’uso dei frammenti di memoria nel finale;
• relative al gioco con due Impiccati.

Tuttavia, qualcosa di importante me lo sono portato a casa. Da quando avevo scritto l’ultimo devlog (era il 12 marzo 2020), sono intervenuti molti altri playtest. Allora ero a quota diciannove, ora sono a quota trentasei: ce ne sono stati altri diciassette! In questi quasi due anni, e dal confronto con i playtester di sabato e domenica scorsi, è emerso che il grosso lavoro su questo gioco è finito. Quello che bisogna fare ora è tirare i remi in barca e portarlo a casa. Io stesso, come ideatore di giochi, non penso di aver molto altro da aggiungere, stando così le cose. Quello che potevo fare l’ho fatto, quello che potevo esprimere l’ho espresso. Ora, posso solo impegnarmi per arrivare alla sua pubblicazione, qualunque sarà il formato finale del gioco.

Insomma, siamo davvero alle fasi finali dello sviluppo. Ora non resta che armarsi di santa pazienza e cominciare a riscrivere tutte quelle parti del gioco che non sono più aggiornate (e sono molte). Se vi è mai interessato questo progetto, vi consiglio di rimanere sintonizzati, visto che il vostro contributo potrebbe rivelarsi importante prima della pubblicazione del gioco.