🇮🇹 La femme fatale deve essere onnisciente?


🇮🇹 All’inizio avevo deciso che la femme fatale fosse onnisciente, ovvero che sapesse sempre di quali segreti su di lei il detective fosse a conoscenza. Questo mi serviva per giustificare il fatto che, nel finale, fosse sempre lei a inquadrare la scena di confronto (col finale sbloccato da tre indizi, invece, l’avrebbe impostata lui). Come giustificare, se non con la sua onniscienza, il fatto che lei interrompesse l’indagine del detective per dirgli “So cos’hai scoperto su di me!”?

Ma ora mi chiedo se questa regola serva ancora. Credo che, se ne ha davvero bisogno, lei possa sempre trovare un modo per giustificare che sia la femme fatale ad andare dal detective nella scena di confronto (compreso il vecchio modo del “So cos’hai scoperto su di me!”) ma – da quando è previsto che,  anche prima di inquadrare la scena di confronto, lui dichiari quali saranno i prossimi movimenti del detective – ho come l’impressione che questa regola non abbia più alcuna utilità.

Insomma, sarei orientato a toglierla.

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Comments

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Stavo ragionando ancora sul perché io abbia messo originariamente la regola sull’onniscienza della femme fatale e, forse, sono arrivato a ricostruire il mio ragionamento.

La partita finisce con tre indizi o tre segreti. Però, allora, avevo la nozione che gli indizi e i segreti seguissero due strade diverse, ciascuna col proprio climax indipendente. In poche parole, cosa poteva succedere? Che il detective arrivasse a raccogliere tre segreti, ma nessun indizio, o comunque meno di tre (gli indizi necessari per risolvere il caso, stando alle regole di allora).

Qual era il problema? Come giustificare un detective che va alla scena di confronto senza aver risolto il caso? Non aveva senso: per questo era lei ad avere autorità sull’inquadrare la scena di confronto, nel caso la storia finisse per tre segreti. Il senso era che la femme fatale volesse incontrare il detective proprio perché aveva scoperto troppo su di essa. Però, come giustificarlo se non ammettendo che la femme fatale è onnisciente?

Inoltre, questo andava nella direzione dell’idea che la femme fatale sia un essere superiore: immortale, onnisciente, in tutto simile a una dea. Però poi ho visto anche delle femmes fatales deboli, ingenue… tutto, tranne che divine e onniscienti. E mi sembravano molto interessanti come femmes fatales, forse più di quelle “angelicate”.

Insomma, per ora la mia soluzione provvisoria è che il fatto che la femme fatale abbia conoscenza di quello che il detective sa su di lei sia semplicemente un qualcosa che si verifica se lei decide che è così. Però penso che sia meglio se non è obbligatorio che sia così.

P.S. C’è anche da considerare questo: se davvero la femme fatale fosse onnisciente, che bisogno avrebbe di risolvere il caso? Mi si potrebbe obiettare che la sua onniscienza riguarda soltanto i segreti, ma perché dovrebbe limitarsi ai segreti e non estendersi anche agli indizi, allora? Non ne usciremmo facilmente, credo. No, è più facile ammettere che, in alcuni casi, e solo in quelli, la femme fatale sappia in qualche modo che cosa il detective ha scoperto su di essa.

(+1)

Stai dicendo che lui, arrivato a conoscere tre segreti della sua dea, possa andare da lei cogliendola di sorpresa?

Mi piace un sacco: mi immagino già che:

lei: uuu mi ha chiamato il detective, avrà risolto il caso!

ma lui: mmm no, sono venuto per altre questioni

lei: uuuu, ora mi chiede di uscire con lui!!

lui: mmmm ho scoperto il tuo torbido passato

lei: (faccia incredula) uuuu

lui: mmmm

Allora, guardiamo come funziona tutto il sistema, ammettendo di togliere l’onniscienza della femme fatale come regola, lasciandola solo come possibilità.

Alla fine dell’ultima scena d’investigazione, è uscito il terzo segreto che ha sbloccato il finale. A questo punto, lei scrive su un cartoncino il segreto svelato nella scena appena conclusasi e lo mette al centro del tavolo:

Lisa (la femme fatale) ricattava Olly (il socio in affari del marito scomparso), dopo esserci andata a letto.

Lei: Bene. E questo era il terzo indizio; il che vuol dire che si sblocca il finale. Dove hai intenzione di andare per la scena di confronto?

Lui: Be’, ma è chiaro: vado alla sua villa di Hollywood. Mi deve delle spiegazioni!

Lei: Fammi pensare… No, allora, la scena non la inquadro lì, ma prima che tu vada lì. Stai lasciando il tuo ufficio per recarti verso la villa di Lisa, quando vedi un’ombra avvicinarsi alla porta. Cosa fai?

Lui: Mmm… vado ad aprire, anche se guardingo.

Lei: Appena apri la vedi: lei, Lisa. È bellissima, come al solito. I suoi occhi azzurri ti penetrano nel cuore come lame di ghiaccio e potresti giurare che sono stati loro a farti perdere qualche battito. Ha un rossetto rosso intenso che buca la tetraggine del tuo ufficio e, anche alla distanza di un paio di braccia, potresti giurare che è un dolce e pungente odore ci ciliegia quello che proviene dalle sue labbra. Ma no, tutto questo non è nulla rispetto alla terribile freddezza del crudele acciaio della pistola che ti sta puntando.

«Mi dispiace, tesoro. Ti avevo detto che Olly sarebbe stata una pista morta. Perché non mi hai voluto ascoltare?». Sembra quasi una scolaretta appena lasciata dal fidanzato, quando dice queste parole. Tu come reagisci?

* * *

La regola non ci obbliga a far sì che Lisa sappia che il detective ha scoperto i suoi terribili segreti, ma io, che gioco nel ruolo di lei, ho appena deciso che, nella nostra partita, la nostra Lisa in qualche modo lo sa.

Capisci cosa intendo?

(+1)

È chiaro , hai impostato una scena di confronto attivamente tramite la femme fatale.

Non hai aspettato che il detective arrivasse a buttarti in faccia il tuo passato, anche se avresti potuto farlo. Avresti potuto dipingere una Lisa ignara di tutto ciò, e la scena di confronto sarebbe stata molto differente, e forse anche con un esito diverso (?)

Ma il gioco avrebbe funzionato comunque 😀

Anzi a proposito: in questo modo Lei può influenzare la scelta degli assi finali di Lui ?

Dobbiamo provare a giocare la stessa partita con 2 diverse scene di confronto e capire se questo influenza lo svolgimento del finale. 

Mi spiego meglio: ovviamente lo fa, tuttavia non vorrei che questo possa 'rompere' il gioco. Non so se mi spiego.

Saluti 🤗

in questo modo Lei può influenzare la scelta degli assi finali di Lui ?

Bella domanda! Secondo me, in parte sì, ma non direttamente. La scelta finale parla di se ti sei innamorato della femme fatale o se, invece, non vuoi avere più nulla a che fare con lei. Il punto è questo: ti puoi essere innamorato della femme fatale anche se consideri disdicevole quello che ha fatto. A me è successo in almeno un playtest. Allo stesso modo: puoi volerti svincolare dalla femme fatale anche se non ti punta una pistola addosso.

In questo senso, se ci pensi, questa scelta non ti forza davvero a scegliere l’asso di cuori o quello di quadri. Anche perché io posso inquadrare la scena di confronto con la femme fatale che ti punta una pistola addosso, ma poi quella scena va giocata. Non siamo già al climax, al confronto finale, quando la scena inizia. È per questo che dico di camminare e di non correre nelle scene. Invece, in questo caso,  sarebbe un errore da parte di lei dire che la femme fatale preme il grilletto. Non è una scelta da fare subito: se lei sente che la femme fatale vuole premere il grilletto, allora vuol dire che sa già che asso scegliere (asso di picche), ma dovrebbe comunque giocare per esplorare la relazione tra i due protagonisti fino al momento della scelta fatale.

In una scena come quella ipotizzata sopra, mi aspetto che la femme fatale e il detective abbiano un confronto attivo, che si parlino e che si spieghino, che dicano cosa temono e cosa desiderano. Per esempio, nell’esempio di sopra, Lisa ha detto che non voleva che il detective scoprisse quella verità, ma magari lui sarebbe disposto a mantenere il segreto. Non lo potremo mai sapere, senza giocare quella scena, senza sapere cosa è successo nella partita prima di quel momento.


Dobbiamo provare a giocare la stessa partita con 2 diverse scene di confronto e capire se questo influenza lo svolgimento del finale. 

Proprio per quanto detto sopra, ritengo che non sia facilmente playtestabile, se non come puro esercizio di stile, il fatto di giocare due versioni della scena di confronto diverse, e vedere che cosa succede alla storia in base a quelle. O, meglio, più che non essere facilmente playtestabile, dobbiamo chiederci: ci occorre davvero? Non è forse la base di un gioco come My Red Goddess il fatto che quello che fai, momento per momento, potrebbe cambiare completamente le carte in tavola?

Insomma, penso di poter già rispondere alla tua domanda: sono certo che in base a come giochi un momento cruciale come la scena di confronto, possa cambiare completamente il senso della partita.

Tu cosa ne dici?

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sono certo che in base a come giochi un momento cruciale come la scena di confronto, possa cambiare completamente il senso della partita.

Sì, sono d'accordo!

Più che altro la risposta è implicita nello scopo del gioco di Lei.

Uno degli scopi di Lei è conoscere la femme fatale. Se nella scena di confronto Lei deciderà di impostare una scena del genere , significa che ha ben chiaro ormai chi la femme fatale sia.

.. E ben venga se questo influenza il gioco! Significa che sono emersi personaggi vivi ed eclettici, e questo potrà soltanto rendere la scelta degli assi più forte e ricca di motivazione

😀

Sì, ma la cosa bella è che, in realtà, i giochi non sono chiusi fino alla fine: se la femme fatale vuole sparare  al detective, magari il detective riesce comunque a convincerla a non farlo. Magari salta fuori che la femme fatale ama il detective o, comunque, lo desidera. Ma, anche se lei dovesse decidere che la femme fatale vuole uccidere il detective (asso di picche), in realtà non è padrona dei suoi sentimenti: nella metà dei casi, la femme fatale sarà comunque innamorata del detective (asso di cuori e asso di picche).

P.S. Devo ricordarmi di parlare di come mai la femme fatale ama il detective in tre casi su quattro, anziché quello che si potrebbe pensare per una questione di specularità (due casi su quattro), dal momento che l’ho finalmente capito per la prima volta!