🇮🇹 Autorità narrative 1: Ma un gioco che cos’è?


🇮🇹 Oggi voglio iniziare una breve serie di post nei quali analizzo come funzionano le autorità narrative di My Red Goddess. Voglio partire veramente dalle basi perché non voglio dare nulla per scontato, per cui voglio cominciare a parlare di che cos’è un gioco di ruolo. Uno dei più grandi limiti di questo articolo è che non ho ancora deciso se voglio parlare con parole comuni o con parole tecniche, per cui andrà a finire che farò un grande mischione rischiando di rendere il discorso poco coerente e facilmente criticabile. Ma sono fatto così e, in fondo, questi articoli servono principalmente a me per chiarirmi le idee.

La prima definizione che voglio citare è quella di “gioco” data dalla game designer Anna Anthropy:

A game is an experience created by rules.

(Anna Anthropy, Rise of the Videogame Zinesters, Seven Stories Press, New York, 2012).

«Un gioco è un’esperienza mediata da regole». Sembra fin quasi banale. In quanto esponenti dell’umanitĂ , la nostra vita è la nostra esperienza. In alcuni momenti della nostra vita, noi definiamo delle sotto-esperienze particolari. L’antropologia culturale ha sprecato fiumi d’inchiostro per definire cosa sia un â€śrito”. Voglio stare sul semplice, per cui apro “Wikipedia” e apprendo che:

Un rito o rituale indica ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito secondo norme codificate.

Sembra incredibilmente vicina alla definizione di gioco di Anna Anthropy. A me, che sono un profano, viene da dire che un gioco è una forma di rito. Ma qual è la differenza tra i giochi e i riti, dunque?

Secondo me la differenza è che un rito acquista un significato trascendetale, invece un gioco ha un significato molto concreto nell’attività in sé. In poche parole, secondo me, il rito ha alla base il pensiero magico tanto caro a James Frazer. Noi esercitiamo un rito credendo di influenzare il mondo in una qualche maniera, ma non c’è alcun vero collegamento tra il rito e l’effetto che noi percepiamo che questo abbia sul mondo reale. Il significato che noi attribuiamo al rito è puramente trascendentale. In un gioco, invece, il significato dell’esperienza è l’esperienza in sé. Non c’è un senso ulteriore, trascendetale. Noi giochiamo a calcetto perché ci piace l’esperienza di giocare a calcetto, giochiamo a scacchi perché ci piace l’esperienza di giocare a scacchi, giochiamo a My Red Goddess perché ci piace l’esperienza di giocare a My Red Goddess.

Con questo è tutto, per oggi. Nel prossimo articolo parleremo di che cos’è un gioco di ruolo.

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