Ed eccoci finalmente a un aggiornamento maggiore per L’ultimo Bacio. Dopo i diversi playtest del periodo natalizio, ma prima della PlayFest 2024 di domani, ci tenevo a fare un altro giro di revisioni; anche perché, in particolare nel playtest tra Greta e Noah del 31 dicembre, sono emersi parecchi riscontri, nei confronti dei quali dovevo necessariamente prendere delle decisioni. Li analizzerò uno alla volta.

Mi è stato chiesto di introdurre uno o due tarocchi extra, per garantire maggiore varietà alle partite e per creare maggiore tensione lasciando sempre un tarocco coperto sul tavolo fino a fine partita.

Ho apprezzato questo riscontro. Mi erano stati proposti il Papa e/o la Torre, ma alla fine ho scelto l’Eremita, facendo leva sui temi della solitudine e dell’isolamento, che sono tipici delle persone disperate e in cerca di compagnia rappresentate nel mio gioco dal vampiro e dal mortale.

Mi è stato chiesto di cambiare lo spunto della Morte per il vampiro, durante la caccia, da “mostruosità” a “cambiamento”, per rispecchiare meglio il significato del tarocco.

Riscontro rigettato. Lo scopo del gioco non è ricalcare il significato dei tarocchi, ma usarli come scusa per fornire spunti a tema ai giocatori. “Mostruosità”, nella mia visione del gioco, è molto molto più a tema di “cambiamento”.

Mi è stato chiesto di aggiungere un oggetto come ispirazione per i tarocchi durante la caccia, e non solo parole e concetti astratti.

Riscontro rigettato. Devono essere spunti vaghi per dare ai giocatori la possibilità di esprimere la propria agentività nel portarli in gioco. Inoltre, è già contemplato l’inserimento nella narrazione di un oggetto, se il giocatore lo vuole, purché sia a tema con lo spunto.

Mi è stato chiesto di usare tutto il mazzo di tarocchi come fonti di ispirazione.

Riscontro rigettato. Questo gioco deve essere breve e semplice. Usare tutto il mazzo di tarocchi lo farebbe esplodere al limite del pisciatone intollerabile a livello di sforzo di design. Inoltre non posso dare in mano a un giocatore casuale settantotto carte. Sette sono molto più gestibili.

Mi è stato chiesto di rinominare la carta dell’Innamorato come gli Amanti.

Per diverse carte dei tarocchi esistono due o più nomi diversi, a seconda della tradizione (a volte cambia anche la numerazione). L’Innamorato o gli Amanti sono due nomi diversi per lo stesso tarocco. Ho fatto una breve ricerca e ho visto che gli Amanti è un nome leggermente più comune, per cui ho deciso di assecondare questo riscontro.

Mi è stato chiesto di chiarire meglio le autorità narrative dei giocatori durante il finale.

Pensavo che fossero già abbastanza chiare, ma ho deciso di assecondare questa richiesta per evitare ulteriori domande e riscontri in questo senso in futuro, nell’ottica di rendere l’esposizione del gioco più chiara in base alle esigenze dei giocatori (e non alle mie).

Mi è stato espresso apprezzamento per il fatto che nel finale i giocatori non decidano il destino del proprio personaggio.

Ringrazio per l’apprezzamento. Uno dei temi che mi sono cari in molti miei giochi è la necessità di mettere, in parte, il proprio destino nelle mani degli altri. Ritengo che questa vulnerabilità sia una parte importante del nostro essere umani.

Per il resto, come sempre, vi lascio al registro delle modifiche.

Registro delle modifiche

Aggiunte

• Aggiunto il tarocco dell’Eremita, con relative domande e spunti in tutte le sezioni.

Modifiche

• Aggiornato l’anno del copyleft.
• Il tarocco dell’Innamorato è ora indicato come gli Amanti.
• I tarocchi sono ora elencati secondo la loro numerazione nel mazzo degli arcani maggiori.
• Aggiornato l’elenco dei collaudatori.

Chiarimenti

• Chiarito che un tarocco resterà sul tavolo coperto fino alla fine della partita.
• Chiarito che bisogna giocare in maniera banale e spontanea.
• Chiarite le autorità narrative nel finale.